Dimagrire con il diabete: “moda” non salutare

bettaIn questi anni mi è capitato di sentirmi dire tantissime volte: “Betta, ma come fai ad essere così magra?…

sicuramente non mangi, oppure : “Ma sei vegana?”…addirittura una volta un medico mi disse: “Ah sicuramente sarai scompensata per questo sei magra!!”

Prima di tutto sfatiamo questa falsa convinzione: io non mangio!

Anzi, ancora prima di cucinare, mi piace mangiare e sperimentare sapori nuovi.

Ma allora perché questa idea che se hai il diabete e sei un po’ sotto peso è dovuto a uno scompenso glicometabolico?

Purtroppo questa mentalità nasce dal fatto che principalmente tra gli adolescenti, ma anche tra gli adulti, è nata la moda, io direi l’ossessione, di gestire le dosi di insulina o addirittura di non farle. Il tutto nasce dal fatto che aumentando le dosi necessarie per vivere, lo stesso ormone farebbe ingrassare e gonfiare. Gli studiosi hanno attribuito anche un nome a questo disturbo chiamandolo Diabulimia, parola che nasce dall’incontro etimologico tra Diabete e Bulimia, proprio perché molte ragazze diminuiscono o addirittura omettono le dosi di insulina per paura di ingrassare con gravi conseguenze sull’organismo come la cheto acidosi.

Proprio ieri ho incontrato una signora che mi ha confessato che mangia solo frutta e verdura perché non vuole fare troppa insulina, una scelta che rispetto ma non condivido.

Io non potrei mai mangiare solo frutta e verdura e vi spiego perché.

Chiarendo il punto che io come milioni di persone non possiamo vivere senza insulina, perché non riuscire ad apportare al mio organismo i giusti componenti nutrizionali mangiando perfino 5 volte al giorno?

Il ruolo fondamentale dell’insulina è proprio quello di regolare la fame, ovvero quell’odioso e amato momento in cui abbiamo poco zucchero nel sangue ed il cervello manda segnali di approvvigionamento!

Il mio metodo è mangiare Low Ig (basso indice glicemico) e non Low Carb (pochi carboidrati)!

Secondo alcuni studi l’assunzione di Carboidrati si aggirerebbe intorno al 50-55% dell’apporto calorico giornaliero.

E proprio per questo preferisco tutto ciò che è a basso indice e che mi permette di mantenere la glicemia stabile a lungo e ad avere fame dopo circa 3 ore dall’ultimo pasto proprio perché non si ha quell’odioso picco glicemico post prandiale che dopo un’ora ci fa richiamare carboidrati.

giadaBetta hai proprio ragione ahimè, questa maledetta Diabulimia come la chiamano gli esperti sta cominciano a crescere anche in Italia.

Questa cattiva moda rientra proprio nella famiglia dei disturbi alimentari e colpisce maggiormente le donne e vi posso garantire non sempre adolescenti, infatti ho incontrato nel mio lavoro storie di donne di 50 anni che ancora giocano con le loro dosi di insulina.

Purtroppo come sostengono gli esperti, questi strani giochi favoriscono l’insorgenza di tutte quelle fastidiose complicanze del diabete che non sto qui a elencare.

Il consiglio che sento di dare a tutti, e non solo ai diabetici, è quello di non sperimentare ma di avvalersi di mani esperte e di imparare a scegliere e a contare i Carboidrati che riempiono il nostro piatto.

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